La Sua Storia
Raccontata da chi gli sta vicino
Nasce a Bologna in un caldo 1° settembre del 1964 e la sua infanzia trascorre felice nella periferia di questa bella città. Cresce circondato da tante amicizie talvolta anche pericolose e già in questi primi anni si sta formando il suo carattere forte, deciso e concreto, ma allo stesso tempo dolce, fantasioso e allegro.
Queste caratteristiche contrastanti lo rendono un ragazzino particolare. Il suo amico d’infanzia Fabrizio detto “Il Canna”, lo ricorda come un “lazzaroncello” in cerca di sfide, ma con un cuore grande, grande. Vive e cresce con i nonni, ma i suoi genitori lo seguono da vicino e suo padre, grande pianista, vorrebbe che seguisse la sua stessa passione. La vena dell’artista c’è, perchè Glauco suona magnificamente il pianoforte, però è già delineata in lui quella grande passione per i motori, che condizionerà tutta la sua vita.
A quattordici anni, con l’aiuto del nonno, che gli acquista un Go-kart debutta nel mondo delle corse. Sono i magnifici anni dell’adolescenza, quelli in cui nascono le amicizie più importanti, Glauco si è da poco trasferito in provincia di Bologna, in un paese vicino a Castelmaggiore e in breve tempo lega con due fratelli Dante e Massimo. Con loro si incontra sempre più frequentemente presso un’officina per moto, il cui titolare è un preparatore di Go-kart, il grande “Bonni”. E’ in questo ambiente che Glauco comincia a sentire i profumi delle corse.
Da lì a poco, in un pomeriggio qualunque, mentre lambicca attorno al suo kart, si presenta in officina un ragazzetto accompagnato dal padre, il quale osserva Glauco e poco dopo gli chiede: “Mi piacerebbe farlo provare a mio figlio. E’ possibile?”, Glauco acconsente. Il figlio di quell’uomo è Alessandro Zanardi. Nasce lì, in quella piccola officina, un’amicizia particolare, rafforzata da una quasi folle passione per le corse e per la velocità. Glauco, Alessandro, Massimo e Dante “fondano” un team, il cosidetto “Team degli Sfighè” ed insieme partecipano a diverse gare locali in kart, vincendone alcune. Purtroppo però la vita talvolta ti porta in una direzione che non è quella che vorresti.Glauco deve studiare la lingua tedesca, per un anno va in Germania e subito dopo inizia a lavorare nell’azienda di famiglia.
Lascia le corse, ma non senza farsi promettere da Alessandro che avrebbe vinto anche per lui. E così è stato. Glauco segue passo a passo la carriera di Alessandro, la loro amicizia continua ad essere forte. Quando conosce Simona (io), la prima persona che gli presenta è Alessandro, il quale da lì a pochi mesi nel dicembre del 1991 si ritrova ad essere testimone del loro matrimonio. Nel 1992 nasce il suo primogenito Glauco Junior.
Ma il suo non era un addio alle corse, infatti nel 1997 ha la possibilità di rientrare in quel mondo che mai aveva dimenticato. Vince un corso Rally organizzato dalla scuola federale CSAI e come premio della scuola ha la possibilità di partecipare al famoso Memorial Bettega del Motor Show di Bologna. Vi gareggia a bordo di una Lancia Delta Integrale. Con i Rally si riaprono le porte della competizione. Prima con una Renault Clio Gruppo N, poi con la Lancia Delta Gruppo A, poi ancora con una Ford Escort Gruppo A, si piazza sempre tra i primi in classifica assoluta.
Poi finalmente ottiene la vittoria al Master Show del Rally di Monza del 1998 a bordo di una Ferrari 355 GT. Ma il vero amore di Glauco è la pista, il mondo dei Rally non lo appaga più di tanto. Così nel 1999, partecipa al Campionato Italiano GT-Supercar ottenendo la terza posizione. L’anno successivo nasce il suo secondogenito, Manuel.
Negli anni 2000-2001-2002 sceglie di partecipare al Campionato Challenge della Ferrari e il terzo anno si piazza terzo assoluto. Passo dopo passo, gradino dopo gradino, Glauco si avvicina sempre di più al professionismo e nel 2003 decide di inscriversi al campionato Prototipi. A bordo dell sua SR2 vince subito a Monza, si piazza terzo assoluto in campionato e vince la sua categoria. Nel 2004 si ripete e si riconferma campione della sua categoria ma Glauco sta già pensando a qualcosa d’altro, vuole salire su una Formula 3000.
E così è stato per due anni. La Formula 3000 è la vettura che più si avvicina, come prestazioni e tipo di guida, alla F1. Glauco si trova subito a suo agio ed è competitivo. Nel 2005 è secondo nel Campionato Formula 3000 Italia Light e nel 2006 vince nella stessa categoria.
Nel 2007 arrivano proposte interessanti dal mondo delle vetture GT e, affascinato dalla categoria, decide di partecipare al campionato italiano con una Ferrari 430 GT2. I due anni successivi (2008 e 2009) sono di transizione; accumula esperienza sulle GT, provando anche la Lamborghini Gallardo GT3, rientra brevemente nel Campionato Italiano Prototipi e partecipa alla gara di Spa del campionato Les Mans Series con una Lucchini LMP2.
Queste esperienze gli aprono le porte delle competizioni internazionali e nel 2010 approda al Campionato GT Sprint Superstars con la Ferrari 430 GT2. Dopo un lungo peregrinare sente che quello è il campionato per lui, vuole migliorarsi in questa categoria e continua anche negli anni successivi. Però, non molto soddisfatto dei risultati ottenuti con la Ferrari, nel 2011, a metà campionato, la sua carriera ha una svolta importante: Glauco conosce il Sig. Orlando, titolare del team ufficiale Porsche in Italia. Decide quindi di cambiare GT e passa dalla Ferrari alla Porsche GT3 RSR del Team Autorlando. La nuova macchina si guida in maniera diversa e fornisce a Glauco nuovi stimoli, che lo portano ai primi significativi risultati. A fine stagione di quello stesso anno, vince a Vallelunga l'ultima gara del GT Sprint Superstars e vince anche al Motorshow di Bologna, sorprendendo gli avversari.
Glauco trova professionalità e feeling con il nuovo team in particolare lega molto con l'ingegnere Lorenzo Martinelli che gli prepara la macchina. Nel 2012 raggiunge ottimi risultati nel Campionato GT Sprint Superstars: secondo di categoria e terzo assoluto. Poi a dicembre, vince per la seconda volta la gara GT al Motorshow di Bologna. Nel 2013 i risultati sono ancora migliori, perché Glauco si piazza secondo assoluto, dopo aver lottato per il primo posto durante tutto il campionato, e viene premiato come miglior pilota 2013 dall'ACI Sport Emilia Romagna.
Il 2014 purtroppo inizia con una brutta sorpresa: il Campionato GT Sprint Superstar non parte tutte le gare vengono annullate. Glauco, spiazzato, si ritrova in poco tempo a dover ricostruire il programma della nuova stagione. Seguito dall'Ingegner Martinelli, con il quale ha instaurato un ottimo rapporto professionale e di amicizia partecipa a due gare del Campionato Targa Tricolore Porsche e a tre gare del Campionato Carrera Cup Italia. Poi, dopo varie indecisioni, gli si presenta l'occasione di ritornare alle competizioni internazionali: partecipa alle gare di Hockenheim, Spa e Monza, del Campionato Mondiale Porsche Supercup Mobil 1. Conlcude l'anno sportivo con un terzo posto al Motorshow di Bologna nella gara riservata alla Porsche Cup.
Nel 2015, spinto dall'entusiasmo degli sponsor, appoggiato dal suo ingegnere di fiducia, che dal 2011 lo accompagna in ogni sua avventura, decide di iscriversi all'intero programma del Mobil 1, il campionato più blasonato della Porsche, il quale affianca la Formula 1 nelle gare europee. La strada è difficile, il livello di competizione è alto, la macchina non è una sofisticata GT ma una rude Cup e Glauco ha parecchie difficoltà a essere competitivo ma l'emozione di guidare nei circuiti affiancando la F1 è grande. Nel calendario del Mobil 1 c'è anche la gara più spettacolare e famosa, quella che si svolge all'interno del Principato di Monaco, dove egli, fin da bambino, ha sognato di gareggiare.
Soddisfatto per essere riuscito a realizzare il suo sogno, Glauco sa di doversi preparare bene per il 2016: un nuovo anno, una bella storia ancora.
Simona Bregoli